CENNI STORICI

La canoa, come molti altri sport moderni, trae le sue origini dalle necessità dell'uomo e dagli usi e costumi dei popoli. Essa, infatti, fu il primo mezzo che gli uomini costruirono per potersi spostare lungo i corsi d'acqua ed i laghi. L'uomo primitivo, osservando i tronchi d'albero galleggiare sull'acqua, intuì la possibilità di poterli sfruttare come mezzo di trasporto. Fu proprio scavando un tronco d'albero che nacque la piroga, la forma più rudimentale e primitiva di canoa. Successivamente questo tipo di imbarcazione si perfezionò ed ebbe diverse evoluzioni a seconda dell'uso che l'uomo intendeva farne.

Le caratteristiche che distinguono la canoa da tutte le altre imbarcazioni sono tre e precisamente:

  1. il canoista (seduto o in ginocchio) volge la fronte verso la direzione di marcia,
  2. il mezzo di propulsione è una pagaia che non trova un punto d’appoggio fisso sull'imbarcazione, ma è libera nelle mani del pagaiatore.
  3. queste caratteristiche particolari danno all’imbarcazione una grande mobilità ed una altrettanto grande manovrabilità, qualità che la rendono indispensabile per navigare i fiumi e per la caccia, come fanno gli eschimesi ancora ai giorni nostri.

Dall'antica piroga sono nati diversi tipi di imbarcazioni, a pala semplice ed a pala doppia, dalle prime avrà origine l'attuale canoa canadese così chiamata in quanto è l'erede diretta di quella usata dagli indigeni e dai cacciatori di pelli del Nord America, dalle seconde nascerà il kayak, imbarcazione usata ancora oggi dagli esquimesi per la caccia delle foche ed il trasporto delle pelli. Analizziamo le caratteristiche del kayak. Il kayak differisce dalle altre canoe in quanto è un'imbarcazione interamente coperta. Il canoista, che sta seduto, si introduce nel kayak attraverso un pozzetto aperto nella copertura, ed impugna una pagaia a doppia pala, mentre invece per la canadese si usa una pagaia a pala singola in posizione inginocchiata. In Europa fin nel 1745 si viene a conoscenza di questo particolare tipo di imbarcazione. Devono però trascorrere circa cento anni prima di vedere un kayak in Europa ed è proprio in Gran Bretagna, terra nella quale hanno avuto origine la maggior parte degli sport moderni, che nasce la prima canoa. E’ lo scozzese John Mc Gregor che nel 1865 progetta e costruisce un kayak, e fonda a Londra nel 1866 il primo club di canoa al mondo. Nel 1900 ormai il kayak è entrato nella maggioranza dei paesi Europei, anzi è di questo periodo il primo trattato sulla tecnica di voga, ne è autore il norvegese Nansen (premio Nobel per la scienza), scienziato ed esploratore che durante i suoi viaggi in Groenlandia ed altri paesi artici studia e mette in rilievo le tecniche di voga delle diverse tribù esquimesi, esprimendo il suo parere sulla tecnica migliore.

L'aspetto turistico è sfociato nella pratica amatoriale mentre quello agonistico è sfociato nella specialità cosiddette di “acqua piatta” (velocità, fondo), marathon, in quelle “fluviali” (discesa e slalom) e della “canoa polo”.  Nel 1936 la Reale Federazione Italiana di Canottaggio istituisce la sezione di canoa intesa nel duplice aspetto di turismo e di agonismo. Sempre lo stesso anno l’Italia partecipa ai Giochi di Berlino con alcuni atleti, pare anzi che la spesa per questa partecipazione sia stata sostenuta personalmente dal Duca di Aosta. L’Italia partecipa anche al primo Campionato del Mondo che si svolge in Svezia nel 1938. Nel dopoguerra è la Federazione Italiana di Canottaggio ad interessarsi di questo sport, però nessun italiano partecipa alle Olimpiadi di Londra del 1948, una rappresentanza prende parte, senza peraltro riuscire ad entrare in finale, alle olimpiadi di Helsinki del 1952.